IL TERRITORIO

L'Emilia è una regione straordinaria, non solo per l'eccellenza dei prodotti del territorio, ma anche per la storia, la cultura e le tradizioni che ne fanno una meta di turismo e di divertimento, Nella parte occidentale della regione sorge la città di Piacenza, situata sulla riva destra del Po in una fertile pianura, tra la via Emilia e i collegamenti con la Lombardia, il Piemonte e la Liguria. Piacenza e la sua provincia, formata da 48 comuni è un'importante via di commercio e di comunicazione, infatti oltre  all'autostrada del Sole ci sono numerosi collegamenti ferroviari e stradali, operano anche diverse e importanti aziende alimentari, industrie tessili, meccaniche, agriturismi e ristoranti. Un cenno doveroso ed obbligatorio va al grande fiume, il Po, il più grande fiume italiano, per lunghezza e portata.Nasce a Pian del Re, a 2022 metri  di altezza ai piedi del Monviso, lungo oltre 650 km è alimentato da 141 affluenti. Il suo ecosistema è importantissimo per tutto il nord Italia, fornisce acqua per uso civile, industriale e agricolo, la sua potenza è utilizzata per la produzione di energia elettrica. Un' altro fiume importante piacentino è il Trebbia, senza dimenticare i torrenti come il Nure, il Tidone e l' Arda. Degne di nota sono  anche le sue vallate come la val Tidone la val Nure, la val Trebbia, la val d'Arda e la val d'Aveto; i numerosi borghi storici e i loro castelli, come Grazzano Visconti, il castello di Rivalta, Bobbio, Sarmato, Vigoleno e Castell'Arquato e non per ultimo i suggestivi resti di Velleia, città sepolta e paragonata alla Pompei del nord. Ritornando a Piacenza, è l'unica città italiana che ha tre salumi DOP (il salame, la pancetta e la coppa) e altri non contrassegnati come DOP ma altrettanto validi come: la mariola, il salame gentile e il lardo che pestato (pistà d'gras) viene anche utilizzato come ingrediente di alcuni piatti, il salame corto e i ciccioli detti grasei. Le radici storiche hanno influito e condizionato la cucina del luogo nel corso dei secoli. Il centro storico cittadino rimasto cinto dalle mura fino al XIX secolo, conserva nella struttura a scacchiera l'impronta del castrum romano. La città moderna si è sviluppata all'esterno delle mura, in parte sostituite da ampi viali. I monumenti principali e degni di visita sono, oltre al bellissimo Duomo romanico-gotico, il Palazzo del Comune del XIII secolo, il Palazzo Farnese del XVI secolo, le Basiliche di S.Antonino e di S. Savino rispettivamente del XVI e del XVII secolo, Fu colonia romana con il nome di Placentia, sotto il dominio dei Bizzantini, prima e dei Goti poi e successivamente con i Longobardi. Nel 1313 passò sotto i Visconti e per alcuni brevi periodi anche alla Francia, finchè nel 1545 il Papa Paolo III creò il Ducato di Parma e Piacenza donandolo al figlio Pier Luigi Farnese; estinto poi il casato dei Farnese, fu affidato ai Borboni e nel 1814 fu presa dagli austriaci. Insieme a Parma nel 1860 Piacenza fece parte del Regno di Sardegna. Altra influenza culturale e gastronomica avvenne nel 1560 circa quando si stanziarono nella provincia le comunità ebraiche; per concessione del Duca Ottavio Farnese gli ebrei aprirono dei banchi di prestito per 12 anni (un banco per ogni paese) in 16 località dei Ducati di Parma e Piacenza, tra le quali figura Monticelli d'Ongina. Qui le famiglie israelite trovarono benevola accoglienza dai Pallavicino, in seguito alla loro espulsione dal Ducato di Milano. Tutt'ora esistono, come unica traccia di queste popolazioni, una sinagoga  e il cimitero, posto a fianco di quello comunale  utilizzato solamente da una famiglia non più residente nel luogo. Con i piatti tipici della zona vengono serviti eccellenti vini come il Gutturnio ricavato da uve di bonarda e barbera, diventato il vino-simbolo del territorio, il Malvasia e l'ottimo Ortrugo tutti rigorosamente DOC.

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